Recensione 📚 Il vizio del lupo di Gianluca Gualducci – Il giallo italiano con la 'voce' giusta (e pure un po’ di ironia)

Not my cup of tea, ma stavolta mi sono bevuto tutto il libro in pochi sorsi.

Ci sono libri che scegli. E poi ci sono quelli che ti scelgono. In questo caso, Il vizio del lupo -uscito quest'anno per Piemme - mi è arrivato tra le mani come regalo di un amico, con un sorriso sornione e un “secondo me questo ti sorprende”. E aveva ragione.

Io e i romanzi gialli/polizieschi, lo ammetto, non andiamo sempre d’accordo. Sarà che mi annoiano le formule troppo ripetitive, o che dopo cinque stagioni di True Detective ho alzato troppo l’asticella. Eppure Gianluca Gualducci è riuscito in un piccolo miracolo: farmi restare incollato alle pagine senza scomodare serial killer in impermeabile o investigatori alcolizzati con turbe esistenziali (oddio, magari un po’ sì, ma con grazia).
La trama (no spoiler, I swear)

Non ti aspettare la classica indagine muscolare e testosteronica. Qui si gioca su un altro piano: quello della voce. Perché Gualducci ha uno stile leggero, ironico, che non prende mai troppo sul serio sé stesso né il genere in cui si muove. È come se avesse letto tutto Joe R. Lansdale, ne avesse preso la voglia di raccontare con ritmo e sorriso, ma lasciando fuori gli eccessi splatter e la volgarità texana.

Il protagonista – indagatore per caso più che per vocazione – ha quell'incedere da imbranato con la battuta pronta e riflessione tagliente che ti fa venire voglia di tenerlo d'occhio pure quando s'infila in scantinati di provincia per giocare a giochi di ruolo con altri adepti della stessa setta nerd. E i personaggi che gli ruotano intorno sono ben disegnati, reali ma con tocchi caricaturali che non guastano. Il ritmo c’è, e pure l’intuizione narrativa di chi sa come raccontare senza tirarsela.
Punti Forti

✅ Voce autentica: Gualducci ha stile, punto. Scrive con quel tono da amico brillante che ti racconta una storia al bar, ma con precisione e mestiere.
✅ Ironia intelligente: Mai sopra le righe, mai fastidiosa. È quell’umorismo che ti fa sorridere mentre ti godi una scrittura solida.
✅ Struttura agile, ma non banale: La trama regge, e nonostante le mie remore iniziali da non-lettore di gialli, mi sono ritrovato a voler sapere come finisce (e questo, per me, è già un segnale).
Punti Deboli

❌ Se sei un purista del noir con citazioni da Chandler ogni tre pagine, potresti trovarlo troppo "pop".
❌ Non è un libro che rivoluziona il genere – ma forse proprio per questo funziona così bene: non cerca di strafare, solo di raccontare bene.
La mia esperienza personale

Lo confesso: all’inizio ho storto il naso. Quando mi hanno detto “è un giallo, ma ti piacerà”, ho pensato al solito tentativo di ammorbidirmi. E invece, poche pagine dopo, ero lì che ridevo sotto i baffi, seguivo l’indagine con interesse sincero e prendevo appunti mentali su certi passaggi davvero ben scritti.

Il tono scanzonato, la voce del protagonista e quel mix equilibrato tra mistero e leggerezza mi hanno conquistato. È raro che un romanzo di genere mi faccia venir voglia di parlarne in giro. Questo ci è riuscito. Bravo Gualducci.
In conclusione

Il vizio del lupo è come quel locale che non conosci, ci entri per caso e poi ci torni volentieri. Ha tutto quello che serve per tenerti agganciato: ritmo, ironia e una scrittura che sa cosa vuole senza bisogno di effetti speciali. E in un panorama dove spesso i libri sembrano fatti con lo stampino, è già un gran pregio.
Consigliato a chi vuole divertirsi senza sentirsi preso in giro. Anche se i gialli non sono 'la tua tazza di tè', potresti scoprire che è esattamente quello che ti serviva.

FOTO: me, myself and I


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