Recensione 📚 Meno di zero di Bret Easton Ellis – Sfrecciando nel vuoto su una highway dorata
"Le persone hanno paura di fondersi sulle autostrade di Los Angeles."
Questa frase, che apre ‘Meno di zero’, è un biglietto da visita perfetto per
entrare nel mondo gelido e distaccato di Bret Easton Ellis. È solo il secondo
libro che leggo di questo autore (dopo "American Psycho"), e posso
dire che Ellis ha un talento unico nel trasformare la decadenza in arte.
La trama (o meglio, un viaggio senza destinazione)
Los Angeles, anni ‘80. Clay torna in California per le vacanze di Natale, ma
l’accoglienza è tutto fuorché calorosa. I suoi amici sono bloccati in un loop
di feste, sesso, droga e indifferenza totale. Il mondo di "Meno di
zero" non è fatto di persone, ma di silhouette che si muovono tra ville
con piscine olimpioniche e centri commerciali luccicanti. Sono i perfetti
rappresentanti di una classe sociale materialista, anaffettiva e
pericolosamente apatica. Clay osserva tutto con un misto di disgusto e apatia,
ed è difficile capire se si sta allontanando o fondendo con il vuoto che lo
circonda.
Ellis costruisce la storia come una serie di istantanee: dialoghi spezzati,
serate che si mescolano l’una nell’altra, e personaggi che sembrano usciti da
un video musicale anni ‘80. Non succede nulla, eppure tutto accade. Alla fine,
la vera protagonista è la noia, ma quella di lusso, dove anche il dolore sembra
griffato.
Punti Forti
Punti Deboli
La mia esperienza personale
Leggere "Meno di zero" (nella traduzione di Marisa Caramella per
Einaudi) è stato come assistere a un film di Sofia Coppola, ma più cinico e con
meno colonne sonore fighe. Mi sono ritrovato intrappolato nella stessa apatia
dei personaggi, chiedendomi se il vuoto che sentivo fosse il loro o il mio.
Ellis ha un talento particolare nel trasformarti in uno specchio delle sue
storie, e anche quando ho chiuso il libro, mi sono accorto che quel senso di
freddo mi era rimasto addosso.
In conclusione
"Meno di zero", uscito nel 1985, non è un romanzo per chi cerca
una trama ricca o personaggi con cui empatizzare. È un’esperienza: disturbante,
affascinante e perfettamente vuota, come una piscina deserta in una villa di
Beverly Hills. Consigliato a chi non ha paura di guardare nell’abisso, anche
quando l’abisso ha un’abbronzatura perfetta.
Lo puoi comprare qui.
Adesso scusate: devo andare a fissare un punto nel vuoto, perché Ellis mi ha
insegnato che, a quei tempi, era l’attività più alla moda a LA.
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FOTO: me, myself and I |
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