Recensione 📚 L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio – Murakami e l'arte di complicare l'anima con stile
“A volte, un libro può essere come una stazione ferroviaria: sai quando arrivi, ma non sempre dove ti porterà.”
La trama (o meglio, un viaggio dentro una playlist malinconica)
Tsukuru Tazaki è un uomo che porta il concetto di minimalismo alle estreme conseguenze: non solo ha un nome privo di colori, ma anche una vita che si riduce a lavoro, solitudine e treni. Tutto ciò deriva da un trauma giovanile che lo ha visto espulso dal suo gruppo di amici senza un perché. Nessuna spiegazione, solo silenzio. E voi che pensavate che il ghosting fosse nato con WhatsApp...
Anni dopo, l'incontro con Sara – donna concreta con un debole per gli uomini complessi – lo spinge a riprendere in mano le fila del passato. Tsukuru parte quindi per un pellegrinaggio fisico ed emotivo che lo porta fino in Finlandia, tra ricordi irrisolti, segreti e vecchie ferite. Ma attenzione: non aspettatevi una svolta da thriller nordico. Qui le risposte arrivano piano, quasi chiedendo permesso.
Punti forti
✅ Eleganza narrativa: Murakami riesce a far sembrare epico persino un monologo interiore davanti a una zuppa di miso.
✅ La delicatezza delle emozioni: Ogni capitolo è intriso di una malinconia gentile, mai urlata, capace di colpire senza essere stucchevole.
✅ La potenza dei dettagli: Anche una scena in cui si descrive un viaggio in treno può sembrare una riflessione esistenziale degna di un saggio filosofico. Perfetto per chi ama i momenti in cui “non succede nulla, ma succede tutto”.
Punti deboli
❌ Il ritmo contemplativo: Se amate i libri pieni di azione, questo è l’equivalente di guardare un bonsai crescere.
❌ Il protagonista fatalista: Tsukuru è affascinante, certo, ma ha la vitalità emotiva di un quadro di Hopper. Alcuni lettori potrebbero volerlo scuotere per vedere se reagisce.
❌ Realismo magico ai minimi storici: Se cercate i mondi paralleli e le atmosfere da sogno tipiche di Murakami, preparatevi: questo è uno dei suoi romanzi più 'realistici'.
La mia esperienza personale
Leggere L'incolore Tazaki Tsukuru è stato come ascoltare un disco di vinile in una stanza vuota: un’esperienza intima e imperfetta, ma irrimediabilmente autentica. Ogni frase è un accordo sottile, una nota che rimane nell’aria. Murakami mi ha ricordato che anche i vuoti fanno parte della musica della vita.
In conclusione
Se amate le storie che mettono a nudo le fragilità umane senza offrirvi risposte comode, questo romanzo fa per voi. Ma se cercate un finale chiaro e definito, vi avviso: Murakami è come quel regista che, durante i titoli di coda, lascia la sala senza dire una parola. Ciò che resta è vostro.
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Prendetevi tempo e lasciate che sia il libro a parlarvi, tra una stazione e l’altra.
FOTO: me, myself and I |
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